Anno vecchio, vita nuova

Dallo scorso 1 dicembre è ufficialmente attivo il nuovo Ristorante Sant’Eusebio, nell’omonima frazione di Bassano del Grappa. Rinnovati la proprietà, il nome, l’aspetto e il menù, che privilegia i prodotti del territorio.
Come lo zafferano della Valbrenta


Anno vecchio, vita nuova.
Dallo scorso 1 dicembre l’ormai ex Ristorante Alla Corte, ubicato nel complesso dell’omonimo hotel a Sant’Eusebio, ridente frazione di Bassano del Grappa, ha voltato definitivamente pagina. Nuova proprietà, nuovo nome, nuovo logo, nuova immagine, nuovo staff di cucina: nuovo tutto, ma nel solco di una lunga e rinomata tradizione di ristorazione.

Capita anche in questi tempi, nei quali la voglia di rimettersi in gioco dell’imprenditoria è sempre e ancora un atto di coraggio degno di nota.

Oggi il locale ubicato di fronte alla splendida architettura palladiana di Villa Angarano Michiel e all’imbocco della direttrice della via Regia, l’antica strada imperiale sulla riva destra del Brenta, si chiama Ristorante Sant’Eusebio.

È stato rilevato nel dicembre 2016 dalla nuova proprietaria Daria Conte che ha dato il via nel mese successivo a un definitivo processo di rinnovamento della struttura.

Il totale restyling è andato di pari passo con il cambio del logo e di tutta la comunicazione dell’hotel, a seguito del quale si è provveduto anche al cambio del nome, del logo e della comunicazione del ristorante, che è stato sottoposto ad un lavoro di rifacimento completo. Ispirandosi sia nell’aspetto che nella sostanza alla mirabile semplicità dell’antica pieve di Sant’Eusebio, che veglia sulla vallata dal colle che domina il paese. Contestualmente è stato anche aggiornato lo staff di cucina e di sala, nel segno di una effettiva evoluzione organizzativa rispetto al passato.

Una fase di irreversibile cambiamento che dopo un anno ha raggiunto il traguardo: dal 1 dicembre 2017 il ristorante è ufficialmente operativo in tutta la sua ritrasformata realtà. Innovazione anche sulla rete, col sito internet www.santeusebio.com.

La gestione della cucina è affidata alle due lady chef Enrica e Gilfy, coadiuvate dai due sous-chef Thomas e Gigiu.

La particolarità del menù è rappresentata dal forte legame con il territorio, con i piatti che nascono all’insegna dei sapori tipici bassanesi e prediligono prodotti stagionali per proporre vere e proprie esperienze culinarie anche nel solco di una cucina sana. Con un occhio di attenzione anche nei confronti di alcune raffinate rarità agroalimentari locali che qui trovano in cucina la loro adeguata declinazione.

È il caso dello zafferano coltivato sui terrazzamenti di Valstagna, in Valbrenta, dall’azienda agricola Lapis Terra che riesce anche ad essiccarne i fiori. Sarà uno dei prodotti che il nuovo locale avrà in esclusiva a partire dalla prossima primavera.

Una variegata offerta gastronomica accompagnata anche da un’accurata scelta dei vini, che al Ristorante Sant’Eusebio conta oltre cento etichette.

“Questo nuovo format – dichiara il general manager del Sant’Eusebio e dell’Hotel Alla Corte Roberto Astuni – dà già i primi frutti, portando al ristorante una clientela più attenta non solo alla tradizione della cucina del territorio ma anche ad un mangiare sano.”

“Il nome Sant’Eusebio – continua Astuni – è un doveroso omaggio al luogo in cui ci troviamo, lungo la strada nota come Regia che metteva in collegamento le Alpi con la pianura presso i guadi della Brenta di cui questo era l’ultimo avamposto germanico. Ed è anche una conferma del forte legame che abbiamo tradizionalmente con il turismo di lingua tedesca.”

“La diversificazione del nome del nuovo ristorante rispetto a quello dell’hotel – conclude il general manager – è anche il chiaro segnale del fatto che non si tratta del classico “ristorante dell’hotel”, ma di un locale aperto al pubblico più ampio. La tradizione gastronomica del territorio è un elemento irrinunciabile, ma rivisto anche in chiave moderna. L’ex ristorante Alla Corte ha cambiato aspetto, nome e ha cambiato radicalmente anche il menù. È un ristorante nuovo a tutti gli effetti.”


Comunicato stampa di Alessandro Tich


 

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